Le spiagge della Costa Ionica: da Capo Peloro a Capo Passero
Ideale per: Ragazzi-Gruppi Tipologia: Rilassante Mezzi: Auto-Mezzi Giorni: 7 Province: Messina;Catania;Siracusa Città: Taormina;Giardini Naxos;Acireale;Siracusa;NotoDescrizione
La Sicilia è composta da oltre 1.000 km di spiagge, dalla bellezza sempre sorprendente; più ci si sposta da una spiaggia all'altra, più ci si sorprende di quanto il fascino delle coste siciliane possa andare oltre ogni aspettativa.
La costa ionica è una delle più dense di riserve ed oasi faunistiche, un litorale che parte da Capo Peloro, attraversando tutta la costa di Messina e le spiagge di Alì Terme, Letojanni, per giungere al culmine in una delle città più ricercate dal turismo internazionale: Taormina e la sua Isola Bella.
Qui lo scenario marino si intreccia con quello archeologico, e diventa un "must" la visita del Teatro Greco.
Lo stesso statuto spetta a Giardini Naxos, prima colonia greca della Sicilia e "capitale", per così dire, della Baia di Naxos, con il Vulcano Etna alle spalle, le bianche spiagge di fronte e resti di templi greci nel suo centro: non manca nulla!
Da qui, per giungere alla provincia di Catania si passa dalle Gole dell'Alcantara nell'omonimo Parco Fluviale, con uno spettacolo mozzafiato di canyon, fiumi e cascate dall'acqua gelida ma dalla suggestione infinita.
Da una riserva all'altra, si giunge alla Timpa di Acireale, una scogliera lavica formatasi nei secoli dallo scorrimento dei detriti dell'Etna.
Dalla riserva al mito, la Riviera dei Ciclopi, con i faraglioni di Acitrezza che riportano alla mente il mito di Ulisse e il ciclope Polifemo.
Si cambia provincia, si resta nel mito, con Siracusa e la sua Ortigia, le spiagge di Fontane bianche e ancora una riserva, quella di Cava Grande del Cassibile, emozionante susseguirsi di laghetti, ruscelli, cascate e fitta vegetazione mediterranea. Superando Noto Marina e l'Oasi di Vendicari, si termina nel punto più a sud d'Italia, Porto Palo di Capo Passero, che regala esperienze quasi bibliche, quando attraversando un km di mare a piedi, si giunge dalla costa all'Isola di Capo Passero.
Giorno 1
Capo Peloro
Anche Chiamato Punta del Faro, in quanto accesso allo stretto di Messina e quindi caratterizzato dalla presenza di un importante faro per la navigazione. Si trova proprio nella estrema punta nord orientale dell'isola, con spiagge sabbiose, dove i due mari, lo Ionio e il Tirreno, si incontrano, creando forti correnti che mutano continuamente la fisionomia delle spiagge e dell'ambiente.
A rappresentare una delle maggiori ragioni di interesse in questo lembo di Sicilia è la Laguna di Capo Peloro, patrimonio dell'Unesco e caratterizzata dalla presenza di oltre 400 specie acquatiche diverse; a incrementarne il valore, il dato secondo cui almeno 10 di queste specie sono endemiche.
È proprio qui, nella estrema punta di Capo Peloro, che si colloca Cariddi, figura della mitologia greca, citata nell'Odissea e in altre leggende. Si tratta, secondo il mito, di un mostro marino, originariamente una Ninfa che macchiatasi di un grave peccato subì l'ira di Zeus che la tramutò appunto in una creatura vorace al punto da inghiottire le navi di passaggio. Fu da qui che passarono gli Argonauti, che scamparono alla minaccia di Scilla e Cariddi (Scilla era un altro mostro che si trovava nella estrema punta sud della Calabria, di fronte Cariddi) perché guidati da Teti, una ninfa marina madre di Achille.
Alì Terme e Santa Teresa di Riva
Alì Terme è uno dei più ricercati centri termali della Sicilia. Alle pendici dei Monti Peloritani, è un piccolo comune che conta meno di 3.000 abitanti, ma che grazie alle sorgenti sulfuree e alle spiagge di ghiaia molto fine e argentata ha basato la propria economia sul turismo.
Anche questo, come molti paesi della Sicilia, è un insediamento di origine greca; pare che la presenza della risorsa idrica termale sia stata una spinta per la costruzione della colonia intorno al 638 A.C.
Persino l'illustre filosofo Cartesio decantò le proprietà curative di queste acque, ottime per i problemi di artrite.
Procedendo in direzione sud si giunge a Santa Teresa di Riva.
La sua costa è ideale per chi ama spiagge non troppo affollate, ed è caratterizzata da sabbia scura. Il centro abitato è noto per le 3 Torri Medievali e per la ricchezza di agrumeti, uliveti e vigneti.
È delimitata a nord dal torrente Savoca e a sud dal fiume Agrò. Suggestive le zone delle foci dei due fiumi.
Dapprima annessa a Savoca, ottiene l'autonomia nel 1853.
Curiosità: Savoca è molto nota in quanto set di molte scene del film "Il Padrino". Il bar Vitelli è diventato una specie di "museo" per gli appassionati e i fanatici di una delle serie più di successo del cinema internazionale.
Giorno 2
Taormina e Isola Bella
Superando Letojanni, la costa ionica inizia a disegnare un suggestivo susseguirsi di golfi, baie, scogliere frastagliate colorate dal verde di una fitta e generosa vegetazione; il mare sembra tingersi di mille tonalità di blu e verde, come se un pittore si scatenasse in preda ad innamoramento folle e scagliasse contro il mare il suo pennello, creando un turbinio di colori talvolta selvaggi, ma che conservano l'armonia che solo i capolavori dell'arte possono permettersi.
Siamo giunti a Taormina, dove il Lido Spisone interrompe la sua marcia su Mazzarò, che insieme a Capo Sant'Andrea e Capo Taormina creano un incanto di insenature che modellano la scogliera come se il mare fosse seta sui fianchi di una donna.
Isola Bella è uno spettacolo da qualunque angolazione la si guardi: la spiaggia è prevalentemente di ciottoli e ghiaia, e l'isolotto presenta una ricchissima e folta vegetazione. La vista in lontananza dell'antico castello crea una suggestione quasi fiabesca.
I fondali sono molto ricchi di flora marina e pesci di ogni sorta, un paradiso per gli amanti dello snorkeling.
Le correnti rendono l'acqua piuttosto fredda, ma ne favoriscono la pulizia.
Insieme a Isola Bella, meritano un tuffo Mazzarò e la Baia delle Sirene.
Citiamo, per coloro che desiderassero allontanarsi dalla spiaggia per visitare la città, i luoghi di maggiore interesse turistico di Taormina:
- Il Teatro Antico: forse il monumento principale di Taormina, dall'immenso valore storico-archeologico ma anche panoramico e paesaggistico, con una vista dalla cima da stropicciarsi gli occhi.
Il secondo per grandezza dopo quello di Siracusa, risale al I-II secolo A.C., in età ellenistica. I romani lo adibirono successivamente ad arena per i gladiatori.
Teatro ancora oggi di spettacolo musicali e rappresentazioni teatrali nella stagione estiva. - La Naumachia: il nome sembra suggerire che qui si svolgevano battaglie navali. Si tratta di un terrazzamento costruito come protezione di una cisterna ormai non più esistente.
Resta comunque una importantissima testimonianza della civiltà romana in Sicilia. - Il Duomo: intitolato a San Nicola e risalente al XIII secolo, fu rimaneggiato nei secoli a seguire.
Dei canoni trecenteschi mantiene l'aspetto austero e severo.
Composto da 3 navate all'interno, vi si trovano importanti dipinti del Giuffrè.
Giardini Naxos
Rimaniamo nel cuore più turistico della Sicilia Orientale, per giungere alla prima colonia greca della Sicilia. Il nome "Giardini" potrebbe far pensare, soprattutto ai non siciliani, ad un campo fiorito; nel dialetto siciliano invece, il termine "Iardinu" (Giardino) indica più propriamente uno spazio verde adibito ad agrumeti piuttosto che a fiori. Ed in effetti, l'area intorno a Giardini Naxos è ricca di agrumi di Sicilia.
La seconda parte del nome, Naxos, rivela proprio la fondazione greca, risalente al 735 A.C.
La posizione di preminenza che ottenne rispetto alle altre colonie siciliane fu dovuta alla presenza dell'Ara di Apollo Archegétes, protettore della colonizzazione greca in Sicilia, che gli conferì una notevole importanza religiosa.
Oggi è possibile visitare l'ampia area archeologica con i resti di tombe risalenti all'età del bronzo e un tempio del V sec. A.C.
La posizione geografica di Giardini Naxos è estremamente suggestiva e importante, delimitata da nord a sud rispettivamente da Capo Taormina e da Capo Schisò, quest'ultimo di formazione lavica in seguito all'eruzione del cratere di Monte Monio.
La spiaggia di Giardini Naxos è caratterizzata da sabbia, più fine in alcuni tratti, più grossa in altri. Sono presenti tantissimi lidi attrezzati per l'affitto di ombrelloni, sdraio, pedalò, canoe, ecc. e pochi tratti di spiaggia libera. Mare eccellente, molto pulito.
Giorno 3
La Scogliera della Timpa di Acireale
Si cambia provincia, e giungiamo in quella etnea, per visitare la Timpa, che si trova nei pressi di Acireale, ed è una scogliera di formazione lavica creatasi con la sovrapposizione dei secoli di vari strati di lava in seguito alle numerose eruzioni del vulcano Etna.
Questa particolarissima e unica conformazione crea uno scenario naturalistico di rara bellezza, con un litorale particolarissimo che include Acireale e alcune sue frazioni.
È Riserva Naturale Orientata dal 1999.
Questa formazione vulcanica si innalza per oltre 100 metri, spettacolo mozzafiato se vista dal mare con un giro magari in canoa o in battello.
La frazione di Santa Caterina offre un belvedere sicuramente degno di nota e presenta una romantica spiaggetta solitaria.
E' anche grazie a Santa Caterina che Acireale è nota come capitale del benessere, per la presenza di un importante impianto termale in funzione dal 1987, con attrezzature e impianti moderni.
Curiosità: Acireale è nota anche per l'eccellente granita e per il carnevale, tradizione che ha origine qui nel Cinquecento.
Aci Trezza e la Riviera dei Ciclopi
Leggende, poemi epici e narrativa di alto spessore citano tutte quante Aci Trezza e i suoi Faraglioni, e sarà anche per questo che ogni anno turisti di ogni dove affollano le sue spiagge, caratterizzate a tratti da rocce e ciottoli, a margine di un mare limpido come pochi al mondo. Una vegetazione quasi selvaggia di Macchia Mediterranea ci regala un carosello di colori che grazie ai riflessi del mare e ai suoi colori cangianti crea scenari, per l'appunto da poema omerico.
La Riviera dei Ciclopi, come il nome stesso rivela, nasce dal mito di Ulisse narrato nell'Odissea, quando catturato dal ciclope Polifemo, riesce a fuggire con l'astuzia accecandolo. Questi, in preda alla collera e ormai cieco, iniziò a scagliare enormi massi contro la nave di Ulisse, creando quelli che oggi sono i Faraglioni: Lachea (o Isola Lachea), il più grande, la Longa e il Faraglione Piccolo. Altri scogli più piccoli hanno nomi dialettali: gli Scogli du Zu Ianu.
Persino Giovanni Verga, ne I Malavoglia, ne decanta il fascino e chiama questi scogli "faraglioni".
Anche questa è oggi Riserva Naturale Orientata e Area Marina Protetta.
La cittadina costiera offre anche tantissimi intrattenimenti per giovani e meno giovani, con pub, ottimi ristoranti di pesce, spettacoli di musica e teatro.
Giorno 4
Siracusa e Ortigia
Un impressionante crogiolo di bellezza, storia millenaria, meltin pot stilistico e artistico. Siracusa è tutto questo e molto altro ancora, se superato il suo fondamentale ruolo nella storia della Magna Grecia continua a imporsi come centro di fermento culturale, per le impressionanti architetture barocche, liberty, moderne, per la vivacità della città e per un comprensorio di impressionante rilievo.
Ortigia è il centro storico e l'isola di Siracusa, la parte più antica, i cui primi insediamenti risalgono ad epoche ben precedenti quella greca, con popoli preistorici che approfittarono della posizione strategica.
Qui si incontrano camminando a piedi, splendidi palazzi con balconi barocchi, mascheroni irriverenti a reggerli, e non appena lo sguardo si abbassa verso l'orizzonte, si scorge un mare scintillante, trasparente, che racconta tutta la storia e la leggenda di cui l'Ortigia è intrisa.
Ad iniziare dalla Fonte Aretusa, una ninfa che, per sfuggire ad un amore eccessivamente appassionato, fu trasformata in fonte, dando forza poi nella storia all'impero del tiranno Dionisio di Siracusa.
Con le barche e le mini crociere si parte per visitare le grotte della Maddalena, l'Area Protetta del Plemmirio, paradiso per le immersioni e lo snorkeling, con formazioni coralline e specie rare, come la Pinna Nobilis, la conciglia più grande del Mediterraneo. Si raggiunge anche in quad per divertenti escursioni guidate.
Suggeriamo le escursioni anche nella Valle dell'Anapo e Fiume Ciane.
E come non citare l'area della Neapolis, con il più grande Teatro Greco antico della Sicilia, l'ara di Ierone e il famoso Orecchio di Dionisio.
Giorno 5
Fontane Bianche
Partiamo dal nome: deriva dalla presenza di fontane naturali di acqua dolce, oltre che dal colore delle spiagge, con finissima sabbia bianca che si estende per oltre 3 km.
Andiamo al mare: alcuni l'hanno definita "i Tropici del Mediterraneo", per la sorprendente trasparenza delle acque, fondali bianchissimi, gettonatissima dai sub sia per la pesca subacquea che per l'esplorazione dei fondali, con scogliere di tanto in tanto che creano romantiche baie e calette da esplorare.
Il luogo è molto ricercato anche dagli amanti del surf.
Fontane Bianche si fa apprezzare anche dai più giovani per la presenza di una vivace movida notturna, con locali e discoteche anche sulla spiaggia.
Cava Grande del Cassibile
Di enorme rilevanza paesaggistica, speleologica, naturalistica, la riserva si estende per circa 2.700 ettari, e si divide in zona A e zona B.
Prende il nome dal fiume che la attraversa, il Cassibile, che nel suo scorrere lungo le vallate ha creato dei profondi canyon e uno scenario unico al mondo.
Ad impreziosire dal punto di vista paesaggistico questi luoghi sono i piccoli invasi naturali e le cascate, laghetti estremamente puliti e per la maggior parte balneabili.
Da segnalare in particolare i laghetti che si formano nei pressi di Avola Antica, che si raggiungono attraverso Scala Cruci, una scala storica.
Importanti cenni storici arricchiscono questo luogo, con la foce del Cassibile che segna la resa di Demostene, a capo di 6.000 Ateniesi, alla città di Siracusa, nel 413 A.C.
Ad accrescere l'importanza storica della cava sono anche le abitazioni rupestri che si trovano ancora oggi nel versante nord, un agglomerato di scavi nella roccia, a formare una sorta di moderno "condominio" su 6 livelli e collegati tra loro attraverso cunicoli e gallerie. Più ad est si trovano invece delle necropoli che, portate alla luce, hanno mostrato ricchi corredi funerari e ceramiche.
Giorno 6
Noto Marina
Una proposta turistica fra le più complete. Giungendo a Noto, ci si ubriaca di barocco sfavillante, palazzi storici e un centro che trabocca arte e storia da ogni suo vicolo; giungendo a Noto Marina, o Lido di Noto, ad appena 6 km di distanza, si incontra una spiaggia di finissima sabbia dorata, intervallata da scogli per soddisfare anche coloro che amano la pesca o lo snorkeling e le immersioni, con una trasparenza delle acque che permette di vedere il fondale a occhio nudo anche per alcuni metri.
Ampi spazi di spiaggia libera sono interrotti qua e là da modernissimi stabilimenti balneari che affittano anche canoe, pedalò, oltre che ombrelloni e sdraio. Alle spalle, un susseguirsi di villette e strutture alberghiere per una delle capitali del turismo siciliano.
La zona del litorale si sviluppa intorno a ricchezze naturali e paesaggistiche di impressionante bellezza: l'area dell'Eloro, la Villa del Tellaro, Colonna Pizzuta e l'Oasi Faunistica di Vendicari, sono solo alcune delle tante perle di una città che grazie al perfetto connubio tra arte e mare è riuscita a destagionalizzare il turismo, proponendo eccellenti soluzioni in ogni periodo dell'anno.
Curiosità: nella terza settimana di Maggio, Noto diventa palcoscenico di uno degli spettacoli folkloristici più affascinanti dell'intera isola di Sicilia. Si tratta della "Infiorata di Noto", manifestazione durante la quale la città, cui Cesare Brandi affibbiò l'epiteto di "Giardino di Pietra" per la sinuosità delle sue forme barocche, si trasforma in un vero e proprio giardino fiorito, creando uno spettacolo che per tre o quattro giorni mette in mostra composizioni floreali, disegni di colori e profumi inebrianti, che richiamano temi religiosi e mitologici, storici o folkloristici, sin dal 1980.
Se la città di Noto è stata inclusa tra i Patrimoni dell'Umanità da parte dell'Unesco, le spiagge di Noto Marina sono state più volte insignite del riconoscimento delle 5 vele da parte di Legambiente per la pulizia del mare e del tratto costiero.
Vendicari
Istituita come Riserva nel 1985, oggi l'Oasi di Vendicari rappresenta una delle zone più umide di tutta Europa, e una delle mete più ricercate dagli amanti del birdwatching con specie di uccelli che, proprio per le caratteristiche climatiche, scelgono questa zona come luogo per la riproduzione.
Ed infatti non è raro trovare turisti provenienti anche dall'estremo Oriente e Occidente, muniti di macchine fotografiche e fotocamere per immortalare rarissime specie di uccelli come i Fenicotteri Rosa o esemplari di Macchia Mediterranea.
Non mancano all'interno della Riserva anche spunti di notevole importanza archeologica, con le Catacombe di Trigona, l'aria dell'Eloro, antico stabilimento ellenistico, e ancora Cittadella, di origine araba e una tonnara, in uso fino alla metà del secolo scorso.
Coloro che desiderano trascorrere le giornate lungo le spiagge di Vendicari, devono prestare attenzione a delle norme di comportamento molto rigide che vietano categoricamente di giocare con palloni, racchette e simili, per non turbare e deturpare l'area.
La zona si presta ottimamente anche per lo snorkeling, con fondali scintillanti per la presenza di pesci dal colore argentato, altre specie variopinte, sia di pesci che di piante acquatiche.
Per trascorrere una tranquilla giornata di sole e mare cristallino, la spiaggia più gettonata è quella di Calamosche, insieme a quelle di Marianelli e Eloro.
Si può passare una intera giornata all'interno della Riserva tra escursioni varie, dedicando del tempo alle spiagge, altro alle immersioni, altro ancora all'archeologia e all'escursionismo naturalistico, con 4 punti di accesso, tra fitti boschi di Ginepro, scogliere, ecc.
Curiosità: se non volete rinunciare a nulla, suggeriamo un giro dell'isolotto di Vendicari in canoa; assisterete a spettacoli unici al mondo, come sule che pescano in mare, affascinanti insenature, grotte e calette da lasciare a bocca aperta.
Giorno 7
Marzamemi
Incantevole borgo di pescatori, il nome deriva dall'arabo Marsa al-hamen, che vuol dire "Baia delle Tortore".
I pescatori di Marzamemi avevano di che vivere grazie alla seconda Tonnara di Sicilia, dopo Favignana, che adesso funziona solo raramente.
Lo spettacolo del paesino è molto caratteristico, con le chiese di Piazza Regina Margherita che interrompono qua e là le case dei pescatori, dalla struttura e i colori uniformi, risalenti in gran parte al '600. Tra esse, merita una menzione la Casa del Forno, così chiamata poiché forniva fino alla metà del secolo scorso il pane a tutta la cittadina, essendo munita di un grande forno in muratura al suo interno.
Curiosità: la bellezza del borgo e delle sue spiagge di sabbia dorata ha spinto registi del calibro di Tornatore a scegliere Marzamemi come set per alcuni film, come "L'uomo delle Stelle".
Paradiso per i sub e gli amanti delle immersioni, a largo della costa si possono scoprire nei fondali i resti di colonne romane, grotte e relitti di navi e aerei.
Porto Palo di Capo Passero
Non avrà lo stesso appeal o la stessa grandiosità della traversata di Mosè in Egitto, ma di certo solo qui è possibile attraversare un chilometro di mare... camminando a piedi!
Proprio così, il tratto di costa sabbiosa di Porto Palo di Capo Passero si alterna a scogliere, ed è collegata a due piccoli isolotti, ancora selvaggi e pressoché incontaminati: l'Isola delle Correnti e l'Isola di Capo Passero, di fronte la spiaggia di Scalo Mandrie. Come si raggiungono? L'isola delle Correnti è collegata da un molo, mentre per raggiungere l'isola di Capo Passero... basta seguire la fila di persone che, zaino in testa, percorrono il tratto di mare che non si abbassa più di un metro e mezzo circa. É uno stretto corridoio che collega l'isola, ai fianchi del quale i fondali sono di finissima sabbia bianca, profondi anche oltre i 5-7 metri, con mare limpido e una buona ricchezza di pesci e vegetazione marina.
L'isola di Capo Passero presenta i resti di un'antica fortezza di Carlo V e della vecchia tonnara, mentre nell'Isola delle Correnti è ancora presente, ma in disuso un faro. Quest'ultima è un vero e proprio paradiso per gli amanti di surf e windsurf.